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La comprensione orale e audiovisiva

I descrittori della sezione IV forniscono elementi per costruire un percorso d'apprendimento atto a sviluppare in primo luogo strategie generali di comprensione orale, e, in secondo luogo, l'intercomprensione plurilingue:
- la presa di coscienza della specificità d'un testo orale come prerequisito per accostarsi a questo campo con disinvoltura (4.1)
- l'esercitazione regolare alla comprensione globale e alla comprensione particolareggiata (4.2)
- l'attuazione di strategie d'intercomprensione nell'elaborazione di un processo di comprensione multilingue (4.3)
Molte strategie sono condivise con l'intercomprensione scritta. I paragrafi sarannno in tal caso ripetuti.

4.1. Predere atto delle specificità della comprensione orale per svolgere questa attività con disinvoltura

Rispetto allo scritto, comprendere l'orale in una stiuazione reale è più difficile a causa di una serie di fattori come la velocità, l'impossibilità di tornare a punti precedenti del testo, il modo di pronunciare, ecc. Per migliorare la comprensione, è dunque utile che i discenti siano coscienti di queste specificità (4.1) per meglio adattare le loro strategie d'ascolto in funzone del tipo di discorso da comprendere (4.2)

 

4.1.1. Conoscere alcune caratteristiche generali del discorso orale

  • conoscere
- il carattere lineare e temporale e la velocità del messaggio orale
Il carattere lineare e temporale del messaggio, e la sua velocità, oppongono sostanzialmente l'orale allo scritto e spiegano la complessità generale dell'orale in cui occorre trattare l'informazione nell'immediato; ciò implica che le informazioni debbano essere immediatamente decifrate, interpretate molto velocemente e che entri in gioco la memorizzazione a breve termine.
 

- le caratteristice prosodiche

La prosodia permette di acquisire di volta in volta
- informazioni sintattiche (un'asserzione o un'interrogazione, un ordine, un inciso pronunciato più basso, ecc.) con le differenze proprie di ciascuna lingua, 

- informazioni semantiche​ (le emozioni del locutore: collera, sorpresa, ecc.); si tratta di un fenomeno trasversale alle lingue, ma con differenze di altezza, di timbro (a parità di significato) in ogni lingua.

- la difficoltà a segmentare il flusso sonoro aumenta per una lingua come il francese o l'inglese, in cui esiste un accento di frase più che un accento di parola, sicché le singole parole non risultano bene in evidenza all'interno di un segmento ritmico; di qui l'impressione di un blocco compatto. Inoltre, per il francese esiste il fenomeno di liaison che lega tra loro le parole inserendo delle consonanti ​solitamente non pronunciate (per esempio: ​/vwalamezami/ per: voilà /mes / amis)
- i fenomeni di trasformazione fonetica  (riduzione o assimilazione)

I fenomeni di trasformazione fonetica nel parlato spontaneo  esistono in tutte le lingue. Per esempio in francese:
« ch'uis » « ch'ais » al posto di « je suis, je sais », la caduta delle « e » mute che fa passare una frase come la seguente « je te le dirai demain » a « ch'teul dirai d'main ».
In italiano in piedi sarà pronunciato impiedi per assimilazione.
 

- le « scorie del discorso » : uso dei segnali discorsivi come euh (FR), frasi incompiute, errori e autocorrezioni
 
Nel discorso spontaneo, le scorie sono importanti. Sebbene non disturbino di solito l'interlocutore nativo, esse possono creare ostacoli per il discente straniero che non sa distinguere ciò che dipende dall'esitazione del locutore da ciò che invece è dovuto alle sue dificoltà di comprensione. Da una parte, esse rallentano il flusso di informazioni e quindi lasciano il tempo di decodificare meglio il messaggio; d'altra parte, se sono troppo numerose, esse contribuiscono a far perdere il filo. Si tratta quindi di un parametro da considerare per la difficoltà dei documenti proposti per l'ascolto. 


4.1.2. Saper tener conto dei parametri dai quali può dipendere il grado di comprensione dei documenti orali

- Tenere in considerazione i fattori esterni al discorso: 

  • la qualità sonora del / dei documenti (messaggi del / dei locutori, ambiente sonoro)

La qualità sonora del documento in sé. Una cattiva qualità può essere dovuta a un eccessivo rumore di fondo. Esserne consapevoli significa orientare il proprio modo d'ascolto.

 

  • La presenza di elementi visivi che accompagnano il discorso (presenza fisica del locutore, documenti audiovisivi, sottotitoli, parole o tabelle scritte nel video)

Capire una persona fisicamente presente è più facile che capire lo stesso messaggio attraverso un mezzo di trasmissione (telefono, televisione). E in quest'ultimo caso, vedere la persona che parla o sentirne solo la voce richiede un impegno differente. Per i discorsi trasmessi, le immagini costituiscono un aiuto; il loro grado di ridondanza in rapporto al testo ascoltato e la loro vicinanza alla situazione di comunicazione è variabile.

  • la possibilità di riscoltare il messaggio

In situazione d'apprendimento, sarà possibile riascoltare la sequenza. In situazione di comunicazione autentica, ciò non sarà sempre possibile; un oratore non potrà ripetersi, ma si potrà riascoltare il messaggio di una segreteria telefonica.

- Prendere in considerazione i fattori interni al discorso: 

 
  • l'articolazione sonora dei messaggi da parte del o dei locutori, l'eloquio, l'intensità, l'intonazione
 
Una cattiva articolazione dei locutori (tratto individuale e sociale) può rendere opaco un discorso che altrimenti sarebbe stato comprensibile.

L'eloquio del locutore, il volume con cui pronuncia (se grida, per esempio) sono determinanti
 
  • le varianti grafiche e stilistiche (registro) adottate.

    - Gli accenti regionali o socialli in rapporto a una lingua standard (in generale quella dei media) sono fattori di complessità, almeno in rapporto alla prima variante appresa.

  • la natura più o meno spontanea del discorso orale è correlata al regitro e alle espressioni idiomatiche o al tipo di lessico correlato a tali registri. Quest'ultima considerazione è valida anche per lo scritto.  

  • il grado di affinità fonetica tra la lingua del documento e la/le lingue note al ricevente.
  • il grado di similitudine della L2 in rapporto alla L1 è evidentemente un fattore fondamentale; è a tutti noto che lo spagnolo è più facile per un italiano che per un francese.
  •  

4.2.

4.2. Saper sviluppare un percorso di comprensione globale 

Le indicazioni di questa sotto-sezione  riguardano le strategie messe in atto nel processo d’apprendimento della comprensione orale per ogni lingua. Il processo pedagogico per l’orale non è differente da quello proposto per lo scritto, se non per certi punti collegati ai fattori precedentemente enunciati in 4.1. La comprensione globale si intende come comprensione appprossimativa. Non si tratta di una sintesi, ma di una comprensione parziale, sui macro-elementi. La comprensione particolareggiata permette di non lasciare in ombra alcun segmento testuale. In fase d’apprendimento, essa è utile per lavorare sua una lingua. In fase di valutazione tutto dipende dal livelllo da raggiungere e dalla quantità d’informazioni che si ritiene debba essere compresa.

 

4.2.1. Saper riconoscere il format globale di un testo orale

identificare la situazione di comunicazione: quanti locutori, status, ruolo; - identificare il genere del testo (telegiornale, dibattito, intervista, discorso, corso, video-conferenza, conversazione, ecc.) – identificare globalmente i tipi testuali (narrativo, argomentativo, espositivo, procedurale, descrittivo) – far emergere il tema affrontato e attingere ai saperi enciclopedici sul tema – fare delle ipotesi sui contenuti.

In situazioni di parlato reale, si conosce la situazione e si può spesse volte anticipare (per esempio, si ascoltiamo un corso, se prendiamo un caffè tra amici,…)

In situazione d’apprendimento dell’orale, non è disponibille un partesto accessibile prima dell’ascolto, se non nei casi di documenti tratti da Internet che presentano almeno un titolo.
Sarà compito del tutor o del tutorial integrare ciò che manca: „ ora ascolterete un colloquio in cui dialogano X o Y“

L’altra stategia è quella di procedere all’individuazione di punti-elenco (identificare la situazione, il genere, il tipo testuale, il tema) dopo un primo ascolto d’insieme del documento o anche di una parte sufficientemente significativa. In seguito, far formulare qualche ipotesi sull’insieme dei contenuti.
 

4.2.2. Saper trarre profitto dagli elementi prosodici del discorso

- identificare i sentimenti espressi da un locutore: gioia, sorpresa, tristezza, collera, ecc.

- identificare le intonazioni corrispondenti ai differenti tipi di frase (dichiarativa, interrogativa, iussiva, imperativa)

- identificare gli elementi prosodici che strutturano la frase e possono aiutare a riconooscere segmenti significativi (enumerazioni, incisi, differenza soggetto/predicato o tema/rema, ecc.).


- identificare gli accenti espressivi – identificare gli accenti regonali
Questo lavoro inizia già nella fase di comprensione globale, ma si accentua in fase di comprensione particolareggiata.
La specificità dell’orale riguardante gli elementi sopra-segmentali può essere analizzata con maggiore finezza per ogni segmento ascoltato separatamente. Tutti gli elementi ricordati in 4.1 sono qui ripresi ed descritti con maggiore chiarezza.

 

4.2.3. Comprendere il significato di parole ed espressioni

riconoscere le parole e provare a collegarle

Si tratta anzitutto di individuare e riconoscere gli elementi dispersi, come le forme isolate (vedere il paragrafo 4.4).

distinguere i nomi propri dalle altre forme

I nomi propri sono dificili da riconoscere poiche anche i nomi stranieri sono pronunciati diversamente nelle varie lingue. Può essere utile svolgere un lavoro preparatorio in funzione del testo da ascoltare (i nomi di uomini politici, i nomi geografici, ecc.), in seguito si può eseguire un ascolto selettivo facendo riconoscere i nomi propri alll’interno dell’intero discorso, senza prestare attenzione al resto.

  Riconoscere gli atti linguistici (salutare, felicitarsi, dare un permesso, domandare, etc.) e i loro eventuali collegamenti.

Distinguere gli atti linguistici non è sempre semplice sul piano linguistico poiché ci si può trovare di fronte a una fraseologia non trasparente, ma il contesto di scambio permette di congetturare il senso globale del messaggio.

4.2.4. Saper attuare strategie procedurali di comprensione orale

Legate al contenuto

- far leva sulle ridondanze inerenti a un discorso orale (ripetizioni, riformulazioni)

- trarre profitto da elementi visivi (la mimica, i gesti del/dei locutore/i, gli elementi del contesto)

I „saper fare“ procedurali per la comprensione si sviluppano:

A partire dalla natura stessa del discorso orale e dei suoi supporti: distinguere le ridondanze per impiegarle a proprio vantaggio, usare gli elementi visivi e incrocaire le informazioni;

A partire dalla propria attitudine ad accettare di comprendere inzialmente in modo parziale e provare a congetturare avanzando delle ipotesi.

Legate all’apprendimento

Non bloccarsi di fronte alla „non-comprensione“ di un segmento del discorso e servirsi del contesto per avanzare qualche ipotesi.

usare la funzione rewind [enlightenedERA QUESTO IL SENSO??? VD ANCHE 2 RIGHE SOTTO] e se la tecnica lo permette, rallentare la velocità di visione.

Isolare nella catena sonora le parole non capite e adottare la tecnica della parola vuota (cfr. 3.1.1) per classificarli (verbo, sostantivo, pronome) e avanzare delle ipotesi di significato.

La specificità dell’orale richiede di gestire i rewind nel corso dell’apprendimento e ciò può esser fatto dall’insegnante o anche dall’apprendente in autonomia. La visione rallentata è possibile in certi programmi ed è particolarmente utile.

 

4.3. Saper mettere in gioco strategie d’intercomprensione orale

La gran parte di tali stategie sono comuni allo scritto e all’orale. Le riprenderemo dunque simmetriacamente alla parte 3.2, puntualizzando le differenze riguardanti l‘orale.

 

4.3.1. Servirsi del lessico facilmente identificabile

Il lessico internazionale

Tale lessico comprende forme d’origine greca e latina (tecnologia, media), forme inglesi (football, internt, film), forme impiegate in diverse lingue europee (hotel, taxi, bar), forme che rinviano a oggetti culturali largamente noti (champagne, pizza, corrida, fado). La trasparenza del lessico esiste anche nell’orale, proprio come nello scritto, ma in misura inferiore. Nell’orale, la pronuncia differente rende queste parole meno immediate. Per esempio pizza (/pidza/ in francese vs /pitsa/ in italiano).

 

Le parole con la stessa radice nella stessa famiglia di lingue

Questo tipo di forme corrisponde a
- parole provenienti dallo stesso etimo latino che hanno subito evoluzioni fonetiche divrse nelle varie lingue. Molte di queste forme sono trasparenti anche nell’orale:  terra (LAT, IT, PO, CAT); tierra (ES); terre (FR); tara (RO). Alcune possono tuttavia aver subito forti mutamenti fonetici: per esempio eau (FR) =acqua (IT) et agua (ES)
- forme scientifiche costruite su un etimo latino. Queste forme sono pressoché identiche in tutte le lingue. Sono le più lunghe e le più comprensibili nell’orale poiché il suffisso si riconosce nonostante le differenze sonore: constitution (FR), costituzione (IT), costitucíon (ESP), constitution (ANG)

- I prestiti da una lingua all’altra. Per esempio, la forma italiana bacchetta ha dato, nel XVI secolo, il francese baguette e il nome del pane torna in italiano nella sua forma francese; crème caramel (FR) > crème caramel (IT) con una viariazione dell’accento tonico.

Queste variazioni di pronuncia implicano una minore immediatezza nel riconoscimento rispetto allo scritto, ma costituiscono un nucleo sufficientemente solido su cui far poggiare l’IC nell’orale.
 

Le forme con una stessa radice prese in prestito da altre famiglie di lingue

Le forme prese in prestito da altre famiglie di lingue, appartenenti trasversalmente a più lingue, costituiscono un ulteriore base per la comprensione orale. Per esempio, a partire dall’etimo arabo āl-ǧabr (riduzione) : algebra (IT, ANG), álgebra (ES, PO), algèbre (FR) algebră (RO).

 

4.3.2. Saper riconoscere le parole a partire da corrispondenze fonologiche

Individuare corrispondenze fonologiche tra le lingue

Ex. /y/ (FR) pur = /u/ (IT) puro
      /pj/ (IT) pioggia = /pl/ (FR) pluie
      /ʧ/ (IT) centro = /s/ (FR) centre
 

Cfr. Tavole complete di corrispondenze per le lingue romanze in galanet.ressources

 

Confrontare le parole con la scrittura per trovare somiglianze non percepibili all‘udito

La scrittura che conserva tracce dell’etimologia rende spesso la somiglianza più percepibile che nell’orale. Per esempio: il suffisso „ment“ in francese non è facile a causa della nasale e anche per il fatto che la „t“ finale è muta. Es: effectivement /efɛktvmɑ̃/

Cfr. Tavole complete di corrispondenza per le lingue romanze in galanet.graphies_SONS

 

4.3.3. Saper scomporre le parole per congetturarne il significato

congetturare il significato di una parola composta a partire dal significato delle parole che la compongono

Quando i composti sono trasparenti nell’orale, il passaggio è più evidente: grattacieli (IT) / gratte-ciel (FR).

Quando una sola forma è trasparente, è invece la frequenza di collocazione che permette di ipotizzare il significato della seconda parola. Es. rascacielo (ES) = gratte-ciel (FR). galanet.ressource

individuare la radice, gli affissi, i suffissi

I prefissi  (es. bi-, multi-, amphi-, auto-, hyper-) sono spesso molto simili per pronuncia. I suffissi (Es. -age, -able, -ment) hanno pronunce diverse, ma sufficientemente simili; l’analogia può essere però meglio percepita nell’orale solo dopo un’esercitazione.

Ex. action (FR), azione (IT), acción (ES), ação (PO), acțiune (RO), acció (CAT).

Ipotizzare il significato delle parole a paritre da altre parole simili nell’orale appartenenti allo stesso campo lessicale o alla stessa famiglia etimologica.

È possibile ipotizzare il significato di una parola servendosi dello styesso campo lessicale, appartenente a un’altra categoria grammaticale o a un altro registro nella o nelle lingue note.

Es.: un francofono porà arrivare al signifcato di acqua (IT) /akwa/ = eau (FR) a partire da aquatique (FR) /akwatik/.
Tuttavia, questo lavoro è più difficile da fare nell’orale nei casi di „non corrispondenza" tra grafia e suoni.

Servirsi delle corrispondenze interlinguistiche tra morfemi grammaticali

Per esempio, le desinenze verbali dell’infinito -are (IT), -er (FR, ESP, PO) permettono di riconoscere che la parola è probabilmente un verbo. Tuttavia, è anche necessario memorizzare forme meno intuitive come le marche di numero per il maschile: -s (ES, PO, FR, CAT), -i (IT, RO) galanet.resource.

4.3.4. Saper fare ipotesi sul significato delle parole a partire dai contesti semantici e discorsivi

  • a partire dal contesto discorsivo

        Per esempio:
        La parola postre ES = dessert FR sarà compresa se proposta alla fine di un pasto.
        In un messaggio in italiano si può congetturare il significato approssimativo della formula Ci sentiamo = A la prochaine FR, considerando la sua collocazione in chiusura dello scambio.

  • A partire dal campo lessicale (insieme di forme in relazione con uno stesso tema)

       Per esempio:
       dopo il verbo manger (FR), trasparente in varie lingue romanze, la parola che segue designerà probabilmente un oggetto commestibile.
      Al contrario, se si conosce la forma paella (piatto spagnolo noto a livello internazionale) si accederà più facilmente al significato di comer in comer paella (ES, PT).

 

4.3.5. Saper eseguire un confronto tra diverse lingue nell'orale

  • passare da una lingua a un'altra per documenti simili

       Si può lavorare su documenti quasi tradottii in più lingue (per esempio le notizie di Euronews)  e passare da una lingua all'altra per ricostruire il significato.

  • saper sfruttare ciò che si comprende in una lingua per capire un documento orale simile in un'altra lingua che tratta uno stesso tema e/o che apppartiene allo stesso genere.

      Livello I: documenti tradotti (anche con qualche approssimazione)
       Livello II: documenti relativi a uno stesso tema ma organizzati differentemente e con un testo diverso.

  • sfruttare le trascrizioni 

        La scrittura che conserva tracce dell'etimologia rende spesso la somiglianza più percepibile che nell'orale.
        Per esempio: il suffisso "ment" in francese non è facile a causa della nasale e per il fatto che la "t" finale è muta. Effectivement (FR) /efɛktvmɑ̃/

  • ricorrere alle trascrizioni o ai sottotitoli per riconoscere alcune forme non individuate oralmente e comprensibili nello scritto a causa di somigllianze non percepibili all'udito.

       E' al momento del riscorso allo scritto, sotto forma di trascrizione, di sottotitolazione, che si potrà eventualmente usare il dizionario. Si deve notare che, online, i dizionari offrono anche la pronuncia delle parole (come Reverso http://dictionnaire.reverso.net).

  • memorizzare elementi funzionali (connettivi, cifre...) opachi nella loro forma sonora.

      Gli elementi funzionali sono molto spesso opachi sia nello scritto sia nell'orale. Sarà dunque indispensabile memorizzarli. I piccoli ritratti delle lingue in EuRomCom (eurocom) propongono elenchi di termini essenziali per ogni lingua. 
       Per esempio: 
      además (SP) – além (PT) – inoltre (IT) – en outre (FR) – în plus față de (RO) – a més de (CAT).
      La memorizzazione avviene gradualmente via via che queste parole si incontrano nei singoli contesti.

  

Applicare strategie di comprensione dettagliate
Saper adottare strateige di riascolto

  • gestire il rewind e se la tecnlogia lo permette, rallentare la velocità di visione
  • in caso di "non comprensione" di un segmento, saper ricorrere ad altre ipotesi di segmentazione
  • isolare nella catena sonora le parole non capite e impiegare la tecnica della parola vuota per classificarle (verbo, sostantivo, pronome) e avanzare qualche ipotesi sul significato.
  • servirsi della microgestualità legata a questi leemtni prosodici per effettuare la segmentazione del testo.

Mettere in atto strategie d'intercomprensione orale

Saper applicare le corrispondenze fonologiche tra le lingue per individuare il significato di una parola.